«Nella mia visita in Friuli Venezia Giulia mi è sembrato doveroso
rendere omaggio a due luoghi-simbolo che testimoniano – a pochi
chilometri l’uno dall’altro – l’orrore di cui l’uomo è capace quando è
pervaso di ideologie folli e spietate: la Risiera di San Saba e la Foiba
di Basovizza».
Lo ha detto il ministro della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione Andrea Riccardi.
«La Risiera di San Saba di cui ricorre quest’anno il 70° anniversario come utilizzo come campo di concentramento nazista è stata testimone – ha aggiunto il ministro - della deportazione e della soppressione di tanti ebrei e di tanti combattenti per la libertà, in nome della volontà di potenza e della superiorità razziale. Queste teorie sconfitte dalla storia, che hanno provocato in Europa sangue e devastazione, riemergono – anche se in forma minoritaria – ancora qua e là, sotto forma di xenofobia, razzismo, negazionismo, antisemitismo, approfittando anche della crisi economica».
Riccardi ha aggiunto: «Le Foibe ci raccontano, invece, il sacrificio di tantissimi italiani, colpiti da un odio etnico e politico di segno opposto, ma di eguale ferocia. E ci ricordano che in questa terra di confine la cacciata dei nazifascisti non coincise con la libertà e la democrazia, ma con il terrore e le stragi comuniste. Non si può non dimenticare la vergognosa cortina di silenzio che avvolse questi tragici avvenimenti e fino al 1991, quando la coraggiosa denuncia del presidente Cossiga permise finalmente di cominciare a fare luce su questi crimini efferati».
Il ministro ha concluso: «La Risiera di San Saba e la Foiba di Basovizza sono due monumenti sacri, appartengono alla storia e alla memoria collettiva di tutti gli italiani. E ricordano alle nuove generazioni, in un momento in cui i diretti testimoni di quegli anni terribili si stanno scomparendo, le sofferenze di tante persone a causa dell’odio, della guerra e di ideologie folli e disumane».
Lo ha detto il ministro della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione Andrea Riccardi.
«La Risiera di San Saba di cui ricorre quest’anno il 70° anniversario come utilizzo come campo di concentramento nazista è stata testimone – ha aggiunto il ministro - della deportazione e della soppressione di tanti ebrei e di tanti combattenti per la libertà, in nome della volontà di potenza e della superiorità razziale. Queste teorie sconfitte dalla storia, che hanno provocato in Europa sangue e devastazione, riemergono – anche se in forma minoritaria – ancora qua e là, sotto forma di xenofobia, razzismo, negazionismo, antisemitismo, approfittando anche della crisi economica».
Riccardi ha aggiunto: «Le Foibe ci raccontano, invece, il sacrificio di tantissimi italiani, colpiti da un odio etnico e politico di segno opposto, ma di eguale ferocia. E ci ricordano che in questa terra di confine la cacciata dei nazifascisti non coincise con la libertà e la democrazia, ma con il terrore e le stragi comuniste. Non si può non dimenticare la vergognosa cortina di silenzio che avvolse questi tragici avvenimenti e fino al 1991, quando la coraggiosa denuncia del presidente Cossiga permise finalmente di cominciare a fare luce su questi crimini efferati».
Il ministro ha concluso: «La Risiera di San Saba e la Foiba di Basovizza sono due monumenti sacri, appartengono alla storia e alla memoria collettiva di tutti gli italiani. E ricordano alle nuove generazioni, in un momento in cui i diretti testimoni di quegli anni terribili si stanno scomparendo, le sofferenze di tante persone a causa dell’odio, della guerra e di ideologie folli e disumane».