martedì 26 febbraio 2013

Riccardi: I genitori rom che hanno donato gli organi della figlioletta morta testimoniano generosità e speranza

Pochi giorni fa una bambina rom di 14 mesi, che abitava in una baracca sulle rive del Tevere, è caduta nel fiume. Invano il papà si è gettato in acqua per salvarla. Ricoverata in ospedale in gravissime condizioni, la bambina è morta dopo due giorni.
I genitori hanno dato l'autorizzazione alla donazione degli organi, un gesto generoso che il ministro Andrea Riccardi ha così commentato:
«Mi ha molto colpito il gesto generoso di quei due giovani genitori rom, che hanno deciso di donare gli organi della figlioletta di 14 mesi, morta dopo essere caduta nel Tevere. Un gesto che nasce da un dolore atroce e profondo e che porta con sé i segni della speranza. La tragedia della piccola rom e la coraggiosa decisione dei suoi genitori ci fanno riflettere sulle condizioni di degrado e di precarietà nella quale, a due passi dalle nostre case, vivono donne, uomini e bambini; ma anche sulla necessità di lavorare di più per il dialogo e l'integrazione. La solidarietà umana  non conosce confini se non quelli della diffidenza e del pregiudizio».

domenica 17 febbraio 2013

La Risiera San Saba e la Foiba Basovizza: luoghi sacri, che testimoniano l'orrore di ideologie folli e spietate

«Nella mia visita in Friuli Venezia Giulia  mi è sembrato doveroso rendere omaggio a  due luoghi-simbolo che testimoniano – a pochi chilometri l’uno dall’altro – l’orrore di cui l’uomo è capace quando è pervaso di ideologie folli e spietate: la Risiera di San Saba e la Foiba di Basovizza».
Lo ha detto il ministro della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione Andrea Riccardi.
«La Risiera di San Saba di cui ricorre quest’anno il 70° anniversario come utilizzo come campo di concentramento nazista è stata testimone – ha aggiunto il ministro - della deportazione  e della soppressione di tanti ebrei e di tanti combattenti per la libertà, in nome della volontà di potenza  e della superiorità razziale. Queste teorie sconfitte dalla storia, che hanno provocato in Europa sangue e devastazione,  riemergono – anche se in forma minoritaria – ancora qua e là, sotto forma di xenofobia, razzismo, negazionismo, antisemitismo, approfittando anche della crisi economica». 
Riccardi ha aggiunto: «Le Foibe ci raccontano, invece, il sacrificio di tantissimi italiani, colpiti da un odio etnico e politico di segno opposto, ma di eguale ferocia. E ci ricordano che in questa terra di confine la cacciata dei  nazifascisti non coincise con la libertà e la democrazia, ma con il terrore e le stragi comuniste. Non si può non dimenticare la vergognosa cortina di silenzio che avvolse questi tragici avvenimenti e fino al 1991, quando la coraggiosa denuncia del presidente Cossiga permise finalmente di cominciare a fare luce su questi crimini efferati».
Il ministro ha concluso: «La Risiera di San Saba e la Foiba di Basovizza sono due monumenti sacri, appartengono alla storia e alla memoria collettiva di tutti gli italiani. E ricordano alle nuove generazioni, in un momento in cui i diretti testimoni di quegli anni terribili si stanno scomparendo,  le sofferenze di tante persone a causa dell’odio, della guerra e  di ideologie folli e disumane».